top of page

Vacanze studio, un sogno per ricchi?

  • La redazione
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Le vacanze studio sono sempre state considerate un investimento personale intelligente, perché, soprattutto se vissute al di fuori del proprio paese, offrono molte opportunità di arricchimento scolastico e culturale. Esse consentono di ampliare il proprio patrimonio culturale e di affinare le proprie abilità linguistiche; rendono possibile conoscere mentalità e abitudini diverse dalle proprie, assaggiare piatti tipici e visitare nuovi luoghi con climi e paesaggi differenti da quelli a cui si è abituati. I soggiorni studio all'esterno offrono perciò agli studenti l'opportunità di aprire la propria mentalità, superando anche gli stereotipi e le credenze negative che la gente con una mentalità rigida diffonde a volte sulle culture che non conosce.


Fin qui sembrerebbe tutto rose e fiori, ma sorge una domanda: ”Quanto costa una vacanza studio?” La risposta è che per vivere questa esperienza bisogna sborsare una grande quantità di denaro e molti ragazzi non se lo possono permettere.

Le cifre, infatti, sono da capogiro.

In Italia un pacchetto di due settimane per l’Inghilterra o l’Irlanda può costare tra i 2000 e i 3500 euro, voli esclusi; se invece la destinazione è più lontana, come ad esempio Stati Uniti, Canada o Australia, la cifra può superare facilmente i 5000 euro. Ovviamente a queste spese si aggiungono assicurazioni, trasferimenti e attività extra non incluse.

Insomma, cifre che non sono accessibili a tutti, perché il costo di questi viaggi equivale a più di uno stipendio mensile medio, rendendo la vacanza studio un’esperienza accessibile solo ai figli di famiglie agiate.

Tuttavia, esistono delle alternative praticabili, come, ad esempio, scambi culturali organizzati da associazioni no profit, progetti Erasmus, o corsi online abbinati a soggiorni in famiglie ospitanti. Sono delle esperienze meno esclusive, ma formative come una vacanza studio vera e propria, a cui però non possono accedere tutti, a causa degli scarsi posti disponibili.

Il problema dunque resta. Le vacanze studio si presentano come un'occasione di crescita personale e professionale unica, ma nella realtà rischiano di dividere la società: chi può permettersele ne ricaverà un vantaggio, chi non può sarà privato di un'opportunità.

Consolidare una lingua all’estero è davvero un diritto per tutti o resterà un privilegio per pochi?

Commenti


bottom of page