Un'esperienza arricchente e per diversi aspetti emozionante, che non capita spesso di poter fare. Giovedì 3 ottobre noi studenti della 5^A dell’Istituto tecnico economico – indirizzo Turismo “Francesco Da Collo” abbiamo fatto un’uscita didattica a dir poco insolita. Siamo andati alla chiesa di San Giorgio in Manzana, frazione di Vittorio Veneto, a pochi chilometri dalla nostra scuola. Ad aspettarci ed accoglierci o due persone speciali: l’architetto, direttore dei lavori, Susanna Maset e la restauratrice Emanuela Ruggio che da più di un anno lavorano alacremente e con grande passione al recupero dell’antico oratorio. Otto anni fa i primi passi, con alcuni sopralluoghi ed indagini; poi finalmente l’occasione decisiva: il PNRR. Ottenuti i finanziamenti, sono iniziati i lavori: dapprima la rimozione del vecchio pavimento in cemento, poi lo scavo archeologico; nel frattempo la sistemazione del tetto ed il restauro delle facciate esterne. È stato un percorso lungo, impegnativo, che ha richiesto serietà e forza di volontà, ma che ha arricchito il nostro territorio di bellezza.
Numerose le “sorprese” che il cantiere ha riservato. Si è scoperto che lungo le pareti c’era una seduta in pietra, che all’ingresso c’era un fonte battesimale e che forse per un periodo, prima di diventare affiliata alla parrocchiale, la chiesetta era utilizzata da una comunità monastica. Con precisione l’architetto e la restauratrice ci hanno raccontato la storia di quel luogo.
Di origine tardo medievale, la chiesa di San Giorgio ha subìto nei secoli significative trasformazioni. Ristrutturazioni interne, rifacimenti degli apparati pittorici a partire dal XIV secolo, un ampliamento dell’edificio nel Seicento. A dare maggiori informazioni il pavimento: dagli scavi eseguiti dall’archeologo, dott. Falvio Cafiero, sono stati ritrovati importanti reperti ed è emerso che sotto il pavimento di cemento c’era un materiale diverso, molto particolare, un pastellone (antesignano del “Terrazzo” alla veneziana) che è stato riportato alla luce e pazientemente sistemato.
La spiegazione più affascinante ha riguardato gli affreschi: sono state rinvenute immagini di San Giorgio e il drago, dell’Angelo annunciante e di Maria, di un Crocifisso e una Teoria degli Apostoli. Questi ultimi e il san Giorgio, nei secoli sono stati eseguiti due volte, per cui ci sono due strati di dipinti e purtroppo non è possibile recuperarli e renderli visibili entrambi.
L’esperienza ci ha introdotto nel delicato mondo del restauro e ci ha permesso di vedere con i nostri occhi in cosa consiste il lavoro del restauratore, dell’archeologo e dell’architetto. Sentendo parlare Emanuela Ruggio abbiamo capito quanti sacrifici e quanta dedizione richiede questa professione, difficile impegnativa anche nel percorso di formazione: sono necessarie, infatti, conoscenze in più materie, dalla chimica alla storia dell’arte, dalla fisica all’informatica.
Abbiamo anche ben capito quale grande sforzo sta dietro alla tutela e conservazione del patrimonio culturale che nel nostro Paese è ricchissimo ed inestimabile, ma che purtroppo non sempre riceve adeguate cure, risorse ed attenzioni.
Questa uscita è stata particolarmente interessante soprattutto perché frequentiamo una scuola a indirizzo turistico, perciò ci siamo resi conto di quante risorse sconosciute nasconde il nostro territorio. La chiesetta è collocata in un contesto territoriale affascinante, costituito dalle colline del Prosecco, Patrimonio UNESCO. Siamo stati direttamente coinvolti nel progetto sotto l’aspetto della Valorizzazione ed invitati a realizzare itinerari turistici che permettano di scoprire questa chiesa e le sue bellezze.
È stato significativo per noi: ci siamo sentiti protagonisti della valorizzazione del nostro territorio! Ci hanno seguito e ci stanno seguendo, in questo progetto, i professori Ennio Benedet (Geografia), Chiara Luisa Chies (Diritto), Maria Luisa Contini (Matematica), Lara Gava (Spagnolo), Lydia Manavello (Arte e Territorio), Franca Marchi (Religione), Elisabetta Portello (Tedesco), Annarita Quarta (Economia), Patrizia Spinelli (Inglese) e Francesca Stecchezzini (Italiano e Storia).
Gli alunni della 5^AT
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