Assistere allo spettacolo "Stupefatto" è stata un'esperienza unica! Non si è trattato di una rappresentazione “normale”, in cui le persone recitano e si alternano sul palcoscenico in vari ruoli. C'era un solo attore che narrava in modo molto empatico una storia: la biografia di Enrico Comi. Colui che recitava e ci raccontava la vicenda di questo ragazzo è riuscito a farlo in un modo molto diretto e commovente. Ha spiegato in maniera dettagliata il suo rapporto con le droghe, iniziato ai tempi delle scuole superiori e durato per diversi anni. Il protagonista ha attraversato due coma, ma solamente dopo il secondo è riuscito a prendere la decisione più importante della sua vita: smettere di fare uso di sostanze stupefacenti. Ora Enrico, a distanza di 30 anni, porta ancora su di sé i segni del suo passato poco tranquillo, però ha trovato la forza e la motivazione per ricominciare a vivere. Ha tre figli e non assume più alcuna sostanza che possa causare dipendenza, non beve alcolici e neanche caffè. La cosa che ci ha impressionato più di tutte è stata la presenza in Aula magna di Enrico stesso, il quale si è offerto di rispondere alle domande di noi studenti. Infine, la compagnia teatrale ha realizzato dei segnalibri e ne ha forniti due a ciascuno: uno per sé e uno da "spacciare" agli amici. In questo regalo sono scritte le 5 droghe naturali e più forti che esistano al mondo: adrenalina, che tutti conosciamo e si ottiene superando le proprie paure; l'ossitocina, per ottenerla basta abbracciare qualcuno; le endorfine, che si ottengono accarezzando gli animali e causa benessere; la dopamina, che causa euforia e si ottiene raggiungendo i propri obiettivi; e la serotonina, che causa buonumore e si ottiene grazie alla gratitudine, valorizza ciò che hai!
Seguire la narrazione e sapere che si trattava della testimonianza di una vicenda vera ci ha fatto capire l'importanza del prestare attenzione agli amici e famigliari, per far sì che questi non cadano nel buco nero della droga ed aiutarli prima che sia troppo tardi.
Sabrina Marsura e Miki Favaretto, 4AT
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