top of page
La redazione

PORTO O TERRA DI NESSUNO?

Aggiornamento: 16 ore fa

Nei quattro versi finali della poesia Ulisse di Umberto Saba si legge:

 

"Oggi il mio regno

è quella terra di nessuno. Il porto

accende ad altri i suoi lumi; me al largo

sospinge ancora il non domato spirito,

e della vita il doloroso amore.”

 

Saba descrive la tensione tra il porto e la terra di nessuno, un’immagine che rappresenta la scelta fra la sicurezza e la voglia di scoprire qualcosa di ignoto, anche a costo di esporsi al rischio e alla sofferenza.

Per quanto mi riguarda, non credo esista una risposta unica; penso che la scelta tra il porto e la terra di nessuno dipenda dalle circostanze e dallo stato d’animo in cui mi trovo.

Ci sono momenti in cui il “porto” rappresenta la scelta più giusta e rassicurante. Il porto è simbolo di stabilità, di familiarità, e offre la tranquillità di una vita senza grandi sorprese, lontana dalle tempeste dell’incertezza. È il luogo in cui ci sentiamo protetti, al sicuro da ciò che non conosciamo. Nei momenti di debolezza o dopo una fase intensa di cambiamenti, la serenità del porto può rappresentare esattamente ciò di cui ho bisogno: un rifugio in cui raccogliere le energie e riscoprire me stessa.

D’altra parte, ci sono occasioni in cui sento il richiamo della “terra di nessuno”. Questa terra sconosciuta rappresenta un’opportunità unica di crescita personale. Lasciare il porto, in questi momenti, significa accettare l’incertezza e l’insicurezza, ma anche aprirsi a esperienze nuove, a possibilità che non avrei mai potuto immaginare rimanendo nella mia zona di comfort. Il rischio di avventurarmi in un territorio ignoto è sempre accompagnato dalla paura di cadere, di fallire.

In fondo, il significato più profondo di vivere non sta forse nell’accettare la sfida dell’ignoto? Proprio come Saba, sento che ogni tanto è importante lasciare il porto e avventurarsi, con la consapevolezza che ogni esperienza, anche quelle più difficili e dolorose, contribuisce a rendere la vita intensa e significativa.

È un sentimento che Saba descrive bene: un “doloroso amore” per la vita che è fatto di successi e fallimenti, di gioie e dolori, di scoperte e di perdite.

Forse, alla fine, entrambe le scelte sono necessarie. Il porto e il largo sono due facce della stessa moneta. A volte l’equilibrio si trova proprio nell’alternanza tra questi due poli: sapere che ci sono momenti in cui devo accogliere la tranquillità e altri in cui devo abbracciare l’incertezza.

Entrambi fanno parte del mio percorso e il vero viaggio è imparare a riconoscere quando è il momento di fermarsi e quando è il momento di ripartire.

 

Gong YiTing 2CT

137 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page