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  • La redazione

LA SCUOLA AMERICANA

Aggiornamento: 2 mar 2020

Quattro mesi che mi trovo negli Stati Uniti e una delle domande più frequenti che mi viene posta è: “la scuola americana è semplice come dicono tutti?”. Per rispondere partiamo dal fatto che ci sono moltissime differenze, dai professori alla struttura scolastica. 

Al mio arrivo l'interazione iniziale con l’ambito scolastico è avvenuta quando un mercoledì mattina della mia prima settimana mi sono recata a scuola per svolgere un test di matematica e decidere assieme ad un professore le materie che avrei svolto nel semestre. In pratica ogni studente a inizio settembre e a fine gennaio (nel caso della mia scuola, che divide l’anno scolastico in due semestri) decide, discutendone con un professore, le materie che vorrebbe seguire.  Non sempre avrà accesso a tutte le classi, perché potrebbero essere già complete come numero di studenti, ma durante la prima settimana di scuola viene data la possibilità di cambiare o modificare il proprio orario in base a materie troppo difficili, facili o che non interessano. Inoltre bisogna porre molta attenzione ai crediti, importanti per la maturità. Nel mio caso, io devo partecipare ad almeno un corso di inglese, matematica, scienze, teacher aide (una classe durante la quale aiuti un professore con la lezione) e storia americana. 

La scuola inizia alle 8 e finisce alle 15:10 con pausa pranzo compresa, e il mercoledì si ha un orario ridotto con inizio scuola alle ore 9:15. In totale si hanno 7 classi, o periodi. Personalmente ho: storia americana, letteratura americana, advisory (sono circa 20 minuti durante i quali ti ritrovi con la tua “classe” di maturità per discutere ad esempio del ballo di fine anno o del “senior trip”, il viaggio per i maturandi), matematica, tedesco, yoga, teacher aide e ingegneria del design. 

Tra la quarta e la quinta ora si ha la pausa pranzo di mezz’ora e, alla fine di ogni lezione, si hanno 4 minuti circa per poter cambiare classe e prendere i libri dal proprio armadietto. E… sì! Esistono davvero i famosi armadietti lungo i corridoi delle scuole americane: sono molto utili e in alcune scuole importantissimi perché non è concesso agli studenti di girare con uno zaino (un possibile nascondiglio per una bomba o per delle armi). 

Recentemente ho scoperto che è possibile aiutare in cucina durante la pausa pranzo per avere crediti aggiuntivi o ore di volontariato (un’altra cosa fondamentale per poter uscire dalla scuola superiore). 

Negli Stati Uniti, i voti vanno dalla A alla F, rispettivamente maggiore e minore, e alla fine di ogni semestre si hanno le così dette “finals” o finali, che consistono in un esame finale per ogni materia su ciò che è stato svolto. Le mie avverranno verso fine gennaio e i professori ci stanno preparando già da questo momento. 

Una delle cose che mi ha stupito di più è stato il rapporto tra gli studenti e i professori: questi ultimi sono molto amichevoli e cercano sempre di aiutarti se hai difficoltà nella loro materia. Ad esempio un test può essere ripreso più di una volta fin quando non si ha un voto positivo o il voto che si desidera. Ho notato che i professori si interessano alle vite dei ragazzi e il rapporto che si instaura porta ad una maggiore confidenza ma al tempo stesso c’è una perdita del rispetto per l’adulto. Inoltre in inglese non esiste una forma di cortesia che viene usata con adulti o persone più anziane (cosa che durante il corso di tedesco ha stupito e confuso gli studenti locali), quindi per me è ancora un po’ strano rivolgermi ad un professore senza dover pensare ad una terza persona.

Lo sport viene considerato parte fondamentale nella vita dei ragazzi, e la scuola stessa offre spazio e attrezzatura adeguata per esso. Per praticarlo bisogna avere una buona media scolastica e pagare una tassa. Inoltre gli sport vengono suddivisi in stagioni, tre in totale: xcountry e pallavolo nella prima; basketball e wrestling nella seconda; track e softball nella terza. Al momento non sto praticando nessuna disciplina sportiva offerta dalla scuola, ma sono inserita in un club di equitazione con la mia sorella ospitante. La prossima stagione farò atletica, che negli Stati uniti viene chiamata “track and field”. 

Ma perché lo sport e cosi importante? Partiamo dall’inizio: in America esistono due tipi di università, privata e pubblica. Le maggiori differenze sono il costo e l’istruzione che offrono. Molti studenti non hanno la possibilità economica di accedere alle università private, che preparano gli studenti con lezioni più approfondite, quindi cercano di ricevere una borsa di studio. Per farlo devono avere o voti molto alti, o essere bravi in uno sport. Ad esempio la mia sorella ospitante ha una velocità di corsa per 3 miglia che si avvicina molto a quella delle studentesse universitarie, e ha già ricevuto possibili proposte per frequentare delle università in Oregon anche se è solamente al secondo anno di superiori. 

In conclusione io trovo la scuola statunitense più facile come livello di studio generale, ma più completa in ambiti specifici. Ti aiuta ad essere più tranquillo e a tuo agio quando bisogna parlare con un adulto, ti introduce di più al mondo del lavoro, e ti fa sviluppare le tue capacità. Non pretende che tutti debbano essere bravi in materie teoriche, ma offre la possibilità di partecipare a materie più pratiche. Al tempo stesso, trovo che la scuola italiana abbia regole che fanno sviluppare un maggiore rispetto per gli ambiti pubblici e lavorativi, cosa che qui manca. Ad esempio l’utilizzo dei cellulari negli Stati Uniti è molto meno controllato che in Italia, questo comporta una maggiore distrazione per gli studenti e un rendimento peggiore. Al contrario trovo un’idea utile l’utilizzo di computer a scuola per lavori di classe: sia per far imparare agli studenti come usare internet e le sue infinite possibilità, sia perché offre un modo di apprendimento diverso e certe volte più divertente. Ad esempio, durante l’ora di tedesco il computer viene usato per partecipare ad un quiz online dove bisogna riconoscere le parole imparate durante una lezione, o la professoressa trasmette un film in tedesco con sottotitoli in inglese. Quindi, secondo me, bisognerebbe avere un mix di questi due modi di insegnamento per avere un risultato migliore con gli studenti. E una cosa che non avrei mai pensato di dire: studiare aiuta per il futuro.


Aurora Gaiotti, dagli USA

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