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Il turismo: un’esperienza fantastica, ma a quale costo?

  • La redazione
  • 27 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel 2024, oltre 1,5 miliardi di persone hanno viaggiato per turismo nel mondo. Dietro questi numeri si cela un fenomeno capace di trasformare economie, culture e vite. Il nostro istituto sottolinea il potere del turismo come occasione "illuminante", capace di abbattere ogni frontiera fisica e intellettuale. Ma a quale prezzo la società mondiale contribuisce a questo fenomeno? E quali conseguenze comporta? Il turismo si presenta come una realtà dualistica, fatta di effetti sia positivi che negativi. Esploriamoli insieme. 

In primo luogo, il turismo rappresenta una parte fondamentale del settore terziario e una componente vitale per l'economia di molti Paesi. I turisti spendono in hotel, ristoranti, trasporti locali e attrazioni culturali, sostenendo l'economia locale e contribuendo al PIL nazionale. Inoltre, il settore genera una vasta gamma di opportunità occupazionali, sia dirette (guide turistiche, receptionist, camerieri) sia indirette (artigiani, agricoltori, imprese di trasporto). Secondo i dati del 2023, il turismo ha rappresentato il 13% del PIL nazionale e ha generato il 25% dei nuovi posti di lavoro. 

La presenza turistica stimola anche il restauro di siti storici e culturali, grazie a fondi raccolti attraverso biglietti d’ingresso o donazioni. Migliorano inoltre le infrastrutture (strade, aeroporti, servizi sanitari), di cui beneficiano anche i residenti. In Italia, un contributo importante è arrivato dal decreto promosso dall'ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, che ha introdotto l'ArtBonus: una misura che favorisce le donazioni per il restauro di beni culturali e agevolazioni fiscali per la riqualificazione del settore turistico. 

Il turismo, inoltre, favorisce l'incontro tra culture diverse, promuovendo tolleranza, apertura mentale e riscoperta delle tradizioni locali, rafforzando così l'orgoglio identitario. 

Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. Il turismo di massa può causare congestione urbana, traffico e difficoltà di accesso ai servizi per i residenti, rendendo alcuni luoghi inospitali. La costruzione di strutture turistiche può distruggere habitat naturali, mentre il turismo intensivo genera rifiuti e aumenta l’inquinamento ambientale. Esempi emblematici sono Venezia, che nel 2024 ha accolto circa 20 milioni di visitatori, e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con un’elevata densità turistica. 

Inoltre, comportamenti irrispettosi da parte dei visitatori possono causare scontri culturali. È il caso, ad esempio, del quartiere Gion a Kyoto, dove le autorità hanno introdotto restrizioni per proteggere la cultura locale dalle conseguenze del turismo eccessivo. 

A mio parere, il turismo è un ponte tra culture, ma solo il rispetto può trasformarlo in un’esperienza di arricchimento reciproco. Grazie allo studio delle materie turistiche e all'educazione al rispetto interculturale e ambientale, possiamo maturare come turisti e come cittadini del mondo. Facciamo questo sforzo, per il bene del turismo e del futuro del nostro pianeta. 


Andrea Carlet, 3BL

 

FONTI: 

 

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