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  • La redazione

La band delle opportunità

di Enrico Breda


Preside, chi ha creato la band ?  

Ho creato io la band, l’ho fatto per uno scopo preciso: aiutare uno studente in difficoltà. 

 

Di quale tipo di difficoltà parliamo? 

 

Correva l’anno scolastico 2016-2017. Il ragazzo (che chiameremo Daniele) era in quinta linguistico) aveva fatto l’anno all’estero e quando era tornato a casa era distrutto e non aveva più voglia di studiare. Il ragazzo non lo conoscevo però mi erano giunte voci dai suoi insegnanti che aveva difficoltà nel dedicarsi allo studio. 

 

Lei lo ha aiutato in qualche modo? 

 

Certo! Francesco ormai era abbattuto, però aveva conosciuto una ragazza che gli piaceva ed entrò in una classe di dibattito. Un giorno andai con questa classe a Padova per un evento di dibattito e notai che i due si parlavano; sentii che lui stava parlando del fatto che sapeva cantare e gli piaceva la musica rock. A questo punto mi girai e schiettamente gli proposi di creare una band in cui lui cantasse. Lui accettò entusiasta e così nacque il progetto della band che portiamo avanti ancora oggi. 

 

Che bella storia preside! Lo studente come si è sentito dopo questa esperienza? 

 

Io notai subito un grande interesse da parte sua verso il progetto di creare una band; lui cominciò ad essere più motivato a venire a scuola e dedicarsi di più allo studio, sapendo che poi si sarebbe sfogato cantando nella band. 

 

Parlando della band, chi erano i componenti? 

 

I componenti erano: Daniele che cantava, un ragazzo e una ragazza del quarto anno, che rispettivamente suonavano chitarra e batteria. Purtroppo non avevamo trovato un bassista per cui mi aggiunsi io: ovviamente mi aggiunsi perché sapevo già suonare la chitarra. 

 

Lei preside ha dato una grandissima mano a questo ragazzo in difficoltà. Ora mi chiedo che tipo di rapporti avevate tra voi musicisti: vi trovavate spesso? Vi stavate simpatici? 

 

Ovviamente era un progetto nuovo e ci capitarono tutte le difficoltà del caso, come strumenti che ci mancavano e inoltre non avevamo un impianto audio. Il nostro rapporto era splendido, ci trovavamo molto volentieri; a volte discutevamo sui nostri gusti musicali e sulle scelte da fare, però risolvevamo subito. A volte mangiavamo la pizza assieme! 

 

Fantastico! Un’ultima domanda, preside: che cosa pensa lei quindi di questo progetto? Crede che sia  valido per gli alunni delle scuole? 

 

Credo che la band sia un progetto magnifico, perché rappresenta un punto di aggregazione per gli studenti, un momento di condivisione di idee, pensieri, gusti. Penso inoltre che suonare sviluppi anche l'intelligenza musicale che è una competenza che si impara suonando assieme! Inoltre, è sicuramente un progetto valido, perché, come nel caso di Daniele, può aiutare gli studenti a sentirsi inclusi e valorizzati. 




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