Mi chiamo Nadia, ho 18 anni, e voglio scrivere. Intendo, sul serio. Su un giornale vero. Respirare la redazione, rincorrere le notizie, spiegarle. L’ho capito da piccola, quando a casa si parlava di attualità e politica. Sapevo in fondo di volerlo fare anche quando sognavo, tra le altre cose, di essere una futura detective o una calciatrice. Così, un anno fa, ho deciso di mettermi in gioco e di provare a contattare qualche testata giornalistica, concentrando la mia ricerca sui giornali online new- born.
Dopo aver contattato diverse redazioni mi sono imbattuta nel quotidiano online “La Luce News”, che subito ha catturato la mia attenzione in quanto si poneva lo scopo di denunciare l’islamofobia, un tema a me caro. Presa dall’euforia ho mandato subito un’email al direttore del giornale che mi ha contattato nel giro di qualche ora.
Da allora ad un anno a questa parte sono membro del team di “La Luce News”, un'iniziativa unica nel suo genere, che costituisce uno dei pochissimi spazi dove poter esprimere idee che possono risultare forti o impopolari facendosi amare o odiare. Tuttavia la particolarità da apprezzare di questo quotidiano è la volontà dei suoi autori nel fare luce sulla narrazione dominante, smantellando con documentazioni i luoghi comuni attorno alla comunità islamica italiana e inoltre fornendo ai giovani musulmani e a qualunque curioso argomentazioni di cui potersi servire per rispondere alle solite affermazioni di mera ignoranza come: “Le vostre donne sono sottomesse”, “Il vostro Dio incita alla guerra”, “Perché non ve ne ritornate in islamandia”.
Il mio ruolo in questa redazione è principalmente quello di tradurre dall’inglese documenti che possono servire per la produzione di articoli oltre a quello di segnalare tematiche da poter trattare e infine quello di gestire insieme ad altri miei colleghi i profili social del giornale, in modo da sviluppare strategie marketing che possano fare arrivare i nostri contenuti anche alle giovani generazioni, come la mia.
Collaborare come volontaria con questo quotidiano significa per me trovarmi in uno spazio aperto, pronto ad ascoltare e a condividere opinioni anche contrastanti: mi sono inserita in un team dove ho cercato di vincere la mia timidezza per dar voce ai miei pensieri senza la paura di risultare immatura davanti a persone con un maggiore bagaglio culturale ed esperienza. Ho appreso che, nell’era dei media, per chiunque è facile dire la sua, ma per far sì che la propria opinione sia d’impatto bisogna saperla argomentare. Tuttavia la migliore lezione che ho potuto tratte da questa esperienza finora è stata che il cambiamento non necessita per forza di grandi capitali ma certo di grandi idee.
Per chi è giunto fino a qui e pensa: “Che noia!”, dico che ci troviamo in un mondo dove il giornalismo è in decadenza, dove vendere la notizia pesa più di verificarla, dove per i venditori di odio e paura è più immediato fare leva sugli stereotipi e i luoghi comuni per suscitare rabbia rispetto a impegnare tempo e risorse nella verifica della veridicità delle informazioni proposte.
Bombardati di informazioni come siamo, è di vitale importanza la nostra selezione perché, come diceva un vecchio saggio: “Nutri la tua mente con grandi pensieri, perché non arriverai mai oltre a quello che tu pensi”. Mi ricordo di mia nonna quando mi raccontava di come il governo del suo paese parteggiasse per l’ignoranza del suo popolo al fine di dettare legge. Nella sua generazione c’erano persone analfabete, la cui unica scuola era la vita. Nella mia invece, il diritto all’istruzione è garantito, tuttavia il numero di analfabeti funzionali va intensificandosi.
Sono molti coloro che ci vorrebbero ignoranti, ma noi saremo quelli che dovranno rimediare ai danni ereditati dagli adulti di oggi: da cosa cominciare dunque per essere cittadini attivi se non dall’informazione? Ciò non significa affidarsi solamente alla narrazione dominante ma, al contrario, potenziare uno spirito critico in grado di analizzare le possibili realtà dietro una notizia in prima pagina.
Per quanto mi riguarda, so che questa esperienza può sembrare un granellino in un mare di sabbia ma, perché no: “Se puoi sognarlo, puoi farlo” [Walt Disney]
Nadia Wafir
https://www.laluce.news/
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