FESTIVAL DELLA LEGALITÀ
- La redazione
- 4 giorni fa
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“Campobasso, lite per l'interrogazione: gruppo di minori aggredisce coetaneo”: sito TgCOM. “Firenze, il mistero del cadavere nascosto dentro al baule”: Il Corriere della Sera.
“Carceri: tre morti in due giorni. Il Giubileo dei detenuti inizia nel peggiore dei modi”: RaiNews, 1 giorno fa.
Apro il pc per aggiornarmi sulle ultime notizie e mi trovo davanti questo scenario.
Proprio mentre a scuola stiamo definendo i dettagli del programma del primo Festival della Legalità al Da Collo, sono costretta a disturbare nuovamente la domanda di sempre: cosa sei, Giustizia? Ci sei? Dove sei?
Nelle mie ore in classe, quotidianamente chiedo ai miei studenti quali fatti di cronaca li abbiano particolarmente colpiti e le risposte che ricevo fanno sempre riferimento ad omicidi, delitti, reati in genere. E a volte, poi, mi vengono rivolte richieste di spiegazioni ed approfondimenti sui processi penali, sulle condanne, sulle sanzioni. Da dove derivi questo interesse non l’ho mai capito, però generalmente concludo il confronto portando la riflessione proprio sul concetto di giustizia. Simpaticamente (ma non troppo) ho insegnato ai mei studenti che il mio motto è “Giustizia mosse il mio alto fattore”; non tanto per richiamare il mio titolo di studio, né per sottolineare la mia inflessibilità nel controllare il rispetto delle regole e nel sanzionare le relative mancanze, ma soprattutto perché davvero il tema della giustizia mi interpella costantemente. In effetti, il senso o il desiderio di giustizia è innato in tutti. “Ma non è giusto!!!!”: quante volte si sente questa affermazione!
Dagli ultimi mesi dello scorso anno scolastico, insieme ad alcuni colleghi sto lavorando all’organizzazione di un evento che vorrebbe coinvolgere tutte le classi dell’Istituto e poi arrivare a portare a scuola genitori, amici, la cittadinanza per condividere il percorso fatto.
Io ed i professori Martina Cattarin, Fortunato D’Amico, Mara Olivotto, Vanessa Ruggeri e Novella Varisco stiamo dando vita al primo “Festival della Legalità” che si terrà in primavera (non a caso): una giornata intera di “full immersion” nel mondo della giustizia (o dell’ingiustizia). Durante i mesi di preparazione, nelle nostre classi incontreremo le storie di vittime della mafia e del terrorismo, conosceremo testimonianze di detenuti e volontari del “Due Palazzi” di Padova, vedremo film, leggeremo libri, metteremo in scena vicende realmente accadute, realizzeremo un Tg dei ragazzi, disputeremo dibattiti con il protocollo patavino… Il tutto per renderci conto di quali siano i problemi che attraversano la nostra società e, se possibile, indagare sulle origini di questi fenomeni. Il rispetto delle regole è rispetto delle persone. La giustizia e l’ordine fanno stare bene tutti... E allora perché si può arrivare a commettere anche gravi violazioni della legge?
Ci interrogheremo sull’illegalità che viene commessa all’interno delle nostre classi, nei nostri rapporti quotidiani, fino ad arrivare ai grandi problemi nazionali ed internazionali: mafie, corruzione, femminicidi, violenze, abusi. E poi cercheremo di capire quali risposte o strumenti di prevenzione si possono escogitare. Le Istituzioni, di fronte a fenomeni gravi, chiamano subito in causa la scuola; “Bisogna fare educazione nelle scuole”. Ecco, noi ci proviamo!
Chiara Chies





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