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La redazione

Anno scolastico in chiusura: la cultura a bilancio

Il calendario ci mostra che siamo ormai vicinissimi alla conclusione delle lezioni. Anche quest’anno scolastico si accinge ad andare in vacanza, portando con sé bagagli di ricordi, perplessità, gioie e soddisfazioni. 

Nelle nostre aule, come anche in tutti i luoghi che abbiamo frequentato, ciò che abbiamo cercato ed inseguito è la cultura. La scuola – si sa – è ambiente privilegiato in cui la cultura vive, si sviluppa e si trasmette, ma non è l’unico. 

La cultura è ciò che cercano di insegnare i docenti: la cultura non sono le nozioni in sé e per sé considerate, che, tra l’altro, pur importanti, lasciano il tempo che trovano. La cultura è molto di più: è il senso delle cose, è il sentimento di appartenenza ad una comune identità, è il sentire qualcosa come fondamenta per la propria vita.  

Le nostre classi sono ricche di culture diverse, di abitudini, di idee, di lingue, di riti religiosi... Che bellezza la differenza! Ricchezza da scoprire, tutelare e gustare. 

Pensiamo ai nostri dialoghi e confronti in aula, durante l’intervallo, alle assemblee o agli altri momenti insieme. Quante occasioni di conoscenza e scambio, di ricerca e di crescita, in questi duecento giorni di scuola! 

Pensiamo alle lezioni curricolari e a tutte le attività integrative proposte. Iniziamo dagli spettacoli teatrali: le opere di Goldoni, Pirandello e del nostro laboratorio “Io, Tu, Noi… Insieme”: temi e valori elaborati e presentati con cura e maestria, trasmettendo formativi messaggi culturali. 

Pensiamo agli incontri con persone esterne, rappresentanti di diverse realtà: gli Alpini e il sig. Lino Chies con la sua toccante testimonianza di soccorritore a Longarone all’indomani del disastro della diga del Vajont; i volontari delle Associazioni impegnate a sensibilizzare alla cultura della solidarietà (AVIS, ADMO, AIDO); lo scrittore Riccardo Gazzaniga, il cui libro In forma di essere umano è stato presentato magistralmente da alcuni studenti la serata del 22 marzo; i detenuti e i volontari della redazione di “Ristretti Orizzonti” del carcere di Padova, che in un lungo colloquio con le nostre quinte hanno portato l’attenzione sull’importanza della cultura come strumento privilegiato di prevenzione e rieducazione.  Pensiamo ai viaggi, agli scambi e alle visite didattiche nella nostra bella Penisola ed anche in Europa, a scoprire (usando le parole del presidente Mattarella) “la cultura espressa con le sue diverse sensibilità e la sua irriducibilità a pretesi stereotipi”.

Poi, pensiamo alle ore di educazione civica: riflettendo sui fatti di cronaca, dolorosi e terrificanti - femminicidi, attacchi terroristici, conflitti, stragi di migranti nel Mediterraneo, incidenti nei luoghi di lavoro - ci siamo interrogati, ancora una volta, su cosa sia la cultura e su quanto incida sulle nostre azioni e scelte. La cultura maschilista e patriarcale, la cultura dell’odio, la cultura che si ritiene migliore e vuole dominare le altre, la cultura della sicurezza... 

La cultura, la cui etimologia richiama la coltivazione della terra, evoca oggi l’istruzione, l’educazione e la civiltà, l’essenza dell’uomo nel contesto in cui vive e si relaziona.

La cultura sia ingrediente fondamentale di quella motivazione che ogni giorno ci sostiene nei nostri impegni. La cultura sia motivo di orgoglio del nostro sapere. Sia invito a spenderci per trasmettere ad altri un patrimonio inestimabile. “La cultura. Libera da ogni ideologia, mai separata dalla vita quotidiana e dall’insieme dei diritti e dei doveri scanditi dalla Costituzione. Diritti e doveri che ci rendono e ci fanno sentire partecipi della comunità nazionale; cui conferiamo vita con le nostre diversità”. (Sergio Mattarella, Intervento alla cerimonia d'inaugurazione di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 – 20 gennaio 2024). La cultura ci accompagni e ci distingua, ma non ci contrapponga! Possa sempre creare ponti di dialogo e condivisione. Sia un punto di partenza e un approdo finale. Nel pensare alle grandi scelte del futuro, possiamo ricordare che “Ciò che conta di fronte alla libertà del mare non è avere una nave, ma un posto dove andare, un porto, un sogno, che valga tutta quell'acqua da attraversare”. (Alessandro d’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue). In queste parole, i nostri auguri di buone vacanze e di buoni esami ai nostri maturandi! 

Chiara Chies

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