Il 5 novembre 2022 tutte le classi quinte dell’istituto hanno partecipato all’incontro con AVIS e ADMO che si è tenuto in aula magna. L’obbiettivo dei volontari presenti era quello di sensibilizzare noi giovani sul tema e invitarci a metterci a disposizione degli altri perché ciò che sembra un semplice atto di donazione può salvare in realtà molte vite.
L’incontro si è svolto in due momenti distinti della durata di 1h e 30 l’uno e separati da una breve pausa.
Protagonista della prima parte è stata AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue, che dal 1927 persegue un fine di interesse pubblico: garantire un’adeguata disponibilità di sangue a tutti i pazienti che ne abbiano necessità, attraverso il dono, la chiamata dei donatori e la raccolta diretta di sangue.
Nata dall’iniziativa di soli 17 volontari, è presente oggi su tutto il territorio nazionale con oltre 3400 sedi e conta oltre 1.300.000 soci.
Molto sentita la presentazione del volontario Sergio che ha illustrato anche i requisiti richiesti per diventare donatori: 18-60 anni, peso non inferiore ai 50 kg, stato di salute buono e stile di vita che possa non compromettere la nostra salute e/o quella di chi riceve il nostro sangue.
Protagonista della seconda parte è stata ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo, presentata dalle volontarie Roberta, Angela e Isabella.
Nata nel 1990 a Milano, essa si pone come scopo principale l’informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue.
Dopo una prima parte in cui ci sono state illustrate le caratteristiche principali e le modalità del prelievo, le volontarie ci hanno invitato a riflettere sul ruolo che noi giovani possiamo avere, considerato che la donazione è possibile solo dai 18 ai 35 anni.
Particolarmente significativo l’intervento di S.S., una ragazza di 18 anni alunna del Da Collo, che ha raccontato la sua storia e in particolare come trovare un donatore di midollo osseo compatibile le abbia salvato la vita. Una fotografia dell’altra parte in gioco, di chi, da un gesto dopotutto semplice, riceve speranza e vita. Un modo per capire quanto queste situazioni siano in realtà molto vicine a noi e quanto ognuno di noi possa fare la differenza.
Non semplici incontri informativi quindi, ma un’occasione per riflettere sul ruolo fondamentale del volontariato e valutare la possibilità di mettersi in gioco concretamente e con il cuore.
Chiara Mariani, 5CT
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